Il Coronavirus spiegato ai bambini: le psicologhe di Tuttotondo ci aiutano a capire come stare al fianco dei più piccoli in questo momento così difficile, affrontando questa situazione di allarme.
Partiamo da una considerazione: i più piccoli sono molto attenti a tutto ciò che li circonda e ascoltano anche quando non ci sembra che lo stiano facendo. In questi giorni, in cui siamo sommersi da notizie allarmanti, può accadere che si trovino ad ascoltare qualcosa che li potrebbe turbare e che li potrebbe portare a farsi un’idea sbagliata di quello che sta succedendo. Inoltre, i bambini sono molto ricettivi al linguaggio non verbale – mimica del volto, tono della voce, espressioni emotive – e questo implica che, anche se non affronitamo apertamente con loro le nostre preoccupazioni, saranno ugualmente in grado di cogliere i nostri sentimenti e le nostre sensazioni.
La strada migliore è, quindi, quella di affrontare apertamente con loro il tema coronavirus, con un linguaggio adatto all’età e trasmettendo sempre fiducia e speranza che la situazione possa migliorare e risolversi. Per i bambini è molto importante sapere che possono stare tranquilli. In questo senso si potrà passare il messaggio che in Italia la sanità funziona bene e che tanti medici stanno lavorando ininterrottamente per trovare una soluzione.
È importante spiegare anche le norme di comportamento da seguire in questi giorni – lavare spesso le mani, evitare i contatti sociali, mantenere la distanza di almeno un metro dalle altre persone, starnutire o tossire nella piega del gomito – e il motivo per cui sono importanti. Questo servirà a dare un senso a ciò che stiamo chiedendo loro e ad aumentare la loro collaborazione nel metterle in atto. Inoltre, è utile per diminuire il loro senso di impotenza, facendogli capire che c’è qualcosa che si può fare per diminuire il rischio di ammalarsi.
Oltre a spiegare loro ciò che sta succedendo, è importante aiutarli a gestire la nuova realtà. Proprio ora che è tutto destrutturato per i bambini diventa fondamentale avere una struttura e una routine nella giornata. Nello stesso tempo bisogna offrire loro la possibilità di fare e vivere esperienze “nutrienti” e momenti di gioco costruttivi – laboratori di cucina, laboratori di pittura, lettura di libri – evitando che la televisione o il computer diventino un “parcheggio”.
Va precisato che non tutti gli usi della tecnologia sono negativi, questa oggi può diventare lo strumento per rimanere in relazione con gli altri e permettere al bambino di sentire e vedere (ad esempio con le videochiamate) le persone per lui significative.
Un ultimo aspetto importante a cui prestare attenzione è il tipo di ansia che entra, in questi giorni, nelle nostre case. Facciamo in modo che sia sana e non esagerata, perché adulti spaventati diventano spaventanti e quando la paura è troppo grande tende a paralizzare il bambino.
È importante cercare quindi di gestire le proprie emozioni, ad esempio non focalizzandosi costantemente con il pensiero sul tema coronavirus, ma dedicando un unico momento della giornata alle informazioni e occupando il resto del tempo con altre attività.
Qualora ci rendessimo conto che l’ansia e la paura diventino eccessive, un buon modo per cercare di diminuirne l’intensità è quello di parlarne con un professionista, una persona capace di fare da “contenitore emotivo”.
Se hai bisogno di un conforto, di qualcuno che ti ascolti a cui chiedere un aiuto ed un supporto, le nostre psicologhe e psicoterapeute Marta Rizzi e Alessandra Crema, si rendono disponibili ad un primo consulto gratuito (telefonico o tramite videochiamata). Richiedi a info@tuttotondo.org ulteriori informazioni o i loro contatti diretti.